Alone it's not too bad.

 
 
'Solo' non è una parolaccia, a differenza di quello che credono in molti.
Se le tue amiche si fidanzano tu lo devi fare a tua volta... ehmm io non sono triste da sola! Non mi sento fuori luogo a non avere nessuno che mi baci. In realtà non so se voglio qualcuno accanto, non so se sono pronta a condividere le mie debolezze con qualcuno che non sia io. Sì, ci sarebbe qualcuno, come avete capito, ma lo sento un amico, un amico e basta, non provo farfalle allo stomaco, non sono emozionata al vederlo... non so, è il mio migliore amico, la persona alla quale ho aperto la mia testa, perchè il cuore non centra, è la mia testa che ha qualcosa che non va adesso.
Sono bloccata in me stessa e non è facile uscirne, per ora una mano è fuori, ma devo farcela con le mie forze!
Stasera c'erano un casino di ragazzi carini della 5°B al compleanno di 18 anni a cui sono stata, e magari qualcuno vale la pena conoscerlo ma non lo so... le mie amiche mi vedono con un ragazzo che sinceramente è troppo timido, almeno apparentemente, e di timidezza basta la mia, voglio qualcuno più sicuro, che mi trascini, senza paura, che mi sblocchi.
Vabbè, si vedrà, intanto stare soli non è brutto, ma loro non sanno che significa, non si bastano, sono a disagio da sole, si sentono perse, hanno bisogno di qualcuno che le faccia sentire speciali, ma non deve essere per tutti così. A me piace stare sola, posso pensare tranquillamente, non mi sento a disagio, anche se giro da sola per strada o sto sola in spiaggia o semplicemente nella mia camera. Ho tempo per dedicarmi a me stessa, per conoscermi, per fare qualcosa da sola, così mi sento realizzata; non mi serve forzatamente una persona, ma loro non lo capiscono, non sono mai state da sole in silenzio: accendono la radio, la tv, la musica, messaggiano con qualcuno, chiamano qualcuno, ma non si fermano ad ascoltarsi. Ultimamente anche io scappo da me stessa con la televisione, ma poi alzo lo schermo del pc e scrivo qui, scrivo quello che oenso, senza meditarci troppo su, solo di getto, trasformando i miei penseri in segni neri su questa pagina bianca luminosa, che mi riflette addoso quello che penso tradotto in qualcosa di materiale e così i miei pensieri mi travolgono, mi investono, mi inondano e sommergono.
In fondo i miei pensieri non sono così brutti e superficiali, ma sono quasi quasi piacevoli da sentire o leggere, mi piace analizzarmi, è una cosa che faccio da tantissimo tempo, cercando di conoscermi, perchè nessuno conosce veramente se stesso se non si sforza di stare in silenzio e ascoltarsi. 
La notte è bella proprio per il suo silenzio, la sua aria meditabonda, è riflessa in se stessa e si basta, non è a disagio a stare in silenzio; vorrei essere notte, che avvolge tutti e se stessa, che osserva tutto, in silenzio, ascolta e apprende, conosce, impara sempre cose nuove. Nell'Orlando furioso la luna è il posto in cui finiscono i desideri accantonati, tutto ciò che viene perso e secondo me è proprio perchè la luna è il centro della notte: il pensiero, l'orecchio, l'occhio, il centro operativo della notte per come l'ho descritta prima; di notte si abbandonano i desideri effimeri per far posto ad altri, e la luna lo vede, raccoglie i desideri abbandonat, li consola e li custodisce; quando le notti successive si ritorna a pensare la luna ti mostra i tuoi stupidi desideri per farti comprendere che sono cose effimere, la vita è altro e dobbiamo perseguire i nostri obbietttivi, quell veri, importanti.
In conclusione la solitudine è utile e affascinante, non una maledizione.
(scusate se copierò la parte della notte nella mia storia, ma mi piace davvero tanto, non immaginavo neanche di poter pensare una cosa del genere!)