La 'panna' sulla torta.

Non mi piace stare al centro dell'attenzione, perchè non voglio essere notata dalle persone, preferisco non espormi, così è meno probabile che notino le mie debolezze. Ma organizzare le mie feste di compleanno mi ha sempre coinvolto con una certa enfasi, ti senti speciale in qualche modo e non per forza sarai al centro dell'attenzione.
Quando vedi che arrivano quasi tutti entra in circolo l'adrenalina, che nel mio caso non è per la felicità, ma perchè tutti devono salutarti, abbracciarti, farti gli auguri e quindi darti attenzioni. Passati i saluti va tutto molto meglio, se non che mi sento afferrare in vita e non appena mi giro, senza neanche avere il tempo di guardare negli occhi chi mi sta toccando, ho i piedi sospesi da terra e il viso affondato nel petto di una persona che anche senza vedere riconosco molto bene. Mi sento improvvisamente invadere da un senso di agitazione e tranquillità insieme, e quel profumo mi annebbia la mente, facendomi per un istante eludere la realtà.
Riesco di nuovo a toccare terra con i piedi, alzo lo sguardo e il suo sorriso illumina tutto, attirando come una calamita il mio, poi mi imprime le sue labbra sulla mia guancia e si allontana per salutare gli altri. Lo guardo battere il cinque e scambiare i saluti con tutti rimanendo in disparte, poi mentre tutti sono in cortile entro in casa per portare fuori le ultime cose rimaste in frigo.
Esco fuori, mi siedo e parlo con qualcuno che occasionamente si siede vicino a me, poi mi alzo vado a scambiare due parole con qualcuno e mi risiedo nell'ultimo posto all'angolo; quando nelle casse risuonano i balli di gruppo non posso non andare, mi alzo e vado a ballare. In queste occasioni credo che lasciarsi andare non faccia mai male, e lo vedo che sorride, anche con gli occhi, con quegli occhi, i soliti occhi indecifrabili.
Finite le canzoni vado a palare con un gruppetto seduto vicino al tavolo e qui c'è anche lui, non ci sono sedie, perciò mi tira per un braccio e mi fa sedere sulla sua gamba, io gli accarezzo la barba: so che lui ama che io lo faccia e a me rilassa farlo, e infatti poggia la sua testa sulla mia spalla. MI devo alzare, per controllare la situazione, vado dentro a vedere che succede e esco fuori di nuovo: stanno proponendo di giocare a nascondino, devo accettare così mentre contano io vado a nascondermi. Lui mi segue, prendendomi quasi per mano, ma poi arrivano gli altri e lui si allontana. In realtà abbiamo tutti dai sedici anni in su, ma fare giochi infantili è sempre coinvolgente; chi lo sa, forse è la voglia di non crescere e scappare dalle responsabilità, oppure è la consapevolezza delle responsabilità che ci porta a lasciarci andare quando siamo lontani dai nostri doveri.
Non sono stata la centro dell'attenzione come era mia intenziine, finchè non mi hanno fatto sedere al centro e mi hanno fatto degli scherzi, me lo aspettavo. Dopo gli scherzi abbiamo preso la torta e, come da copione, torta con la panna equivale a lancio della torta, insomma è stata proprio la 'panna' sulla torta della serata.
Io sono diventata brava a mantenermi fuori dall'attenzione, così non mi hanno preso di mira nè con l'acqua nè con la panna, finchè le mie amiche non se ne sono accorte. Sono scappata per la discesa e si sono arresi ma una volta rientrata in casa mi hanno spalmato un piatto con la panna in faccia e sui capelli. Mi sono lavata subito, ma anche frettolosamente perchè dovevo prendere in mano il controllo della situazione prima che degenerasse.
Sedata la lotta mi sono rilassata a guardare le stelle che da lì si vedono benissimo, perchè ci sono poche luci artificiali; sono seduta per terra quando sento una mano sulla spalla e già so chi è: quel tocco ormai la mia pelle lo ha registrato, è in cima alla lista delle sensazioni piacevoli. Lui mi guarda i capelli e ride, poi mi dice "Sei bella anche così!"; lo so che è una frase stupida, ma mi piace sentirlo e come eco mi rimbomba nella testa, me lo ripeto almeno dodici volte prima di girarmi e sorridere per ringraziarlo.
Mi afferra la mano, e stavolta non quasi, ma intreccia proprio le sue dita con le mie, in quell'esatto istante mi percorre un brivido che percorre tutta la spina dorsale fino al collo passando per le braccia e facendomele istintivamente scrollare. Rimaniamo a guardare le stelle finchè non se ne deve andare, allora tutti mi salutano, di nuovo! Aspetto con pazienza che finisca la carovana e che lui si avvicini, si guarda un pò intorno e poi mentre io avvicino la mia guancia sinistra allla sua mi ferma il viso tra le dita, con delicatezza ma al contempo decisione, fermezza, determinazione; avvcicina il suo viso al mio finchè i nasi quasi non si sfiorano, allora io giro il viso e le sue labbra sfiorano l'angolo della mia bocca e mi lasciano un bacio con delicatezza.
Lo guardo entrare in macchina, sedersi, allacciarsi la cintura tutto in sequenza, poi alza la testa verso di me e sorride, io mi porto i capelli dietro le orecchie nel tentativo di nascondere quel sorriso impulsivo che è sfuggito alla mia volontà e al mio controllo. Vedo i fari prima avvicinarsi, poi allontanarsi e infine ruotarsi verso l'uscita, e lui scompare.