Sudare amore.
Dopo la prima volta che mi ha accompagnato a scuola il 90% delle mattine mi raggiunge alla fermata con il motorino e mi costringe a salire, rischiando di fare lui tardi a scuola quasi tutti i giorni. Ma nonostante la sera prima o la mattina presto mi scriva che mi verrà a prendere lui, la mattina scendo lo stesso presto, per godermi il fresco e il quasi silenzio delle prime ore del giorno, con il cappuccio in testa, le mani in tasca, le scarpe da ginnastica che calciano i sassi per strada; mi siedo alla panchina del parco al centro, prendo il telefono e lo avverto ti dove sono, lui mi raggiunge e non mi lascia il tempo di salire che lui è saltato giù per abbracciarmi. Mi compra la ciambella, o il cornetto, me li lascia per la merenda, o se è sceso di corsa si ferma al bar sotto scuola per comprarmi la cioccolata; non lo fa perchè crede di comprare il mio amore con i "regali", ma perchè si prende cura di me, non si compra il mio amore, me lo dimostra, nel modo più semplice e spontaneo. Anche il pomeriggio viene a casa e mi guarda studiare, ma io non resisto, butto i libri per l'aria e lo bacio finchè non abbiamo il fiatone, poi usciamo e andiamo al parco, seduti su una panchina o sul castello con lo scivolo, e restiamo a guardarci, senza neanche baciarci, solo tenendoci per mano, è il modo per dirci "io ci sono".
Quando sto con lui odio il sole, si stanca troppo presto e ci costringe a tornare a casa dato che studiamo sempre quando scende il buio, perchè il pomeriggio è escluso; la notte faccio le due e poi la mattina sono stremata, ma con un suo messaggio la giornata inizia con un'energia diversa, un'energia positiva ed esplosiva!
Sono le quattro di notte ora, perchè a scuola ho compito di latino; anche se studio di notte il mio rendimento non è calato, perchè sacrifico volentieri ore di sonno e energie extra grazie alla voglia di fare tutto e riuscire in tutto, per dimostrare a me stessa che sono in grado di conciliare i vari aspetti della mia vita. Mi si chiudono gli occhi e mi addormento coi libri sul letto vicino a me.
Suona la sveglia, ma la spengo; suona quella di emergenza sul telefono, alle 7.30, è tardissimo così mi alzo di scatto, ma sono costretta a sedermi perchè mi gira la testa; a stento afferro una maglia e un jeans, un paio di calze dal cassetto e le scarpe bianche le coq, mi lavo i denti, prendo qualche spicciolo e scendo; mi fermo al bar, prendo un caffè macchiato e un pacchetto di gomme, Matteo mi raggiunge lì: <> e mi lascia un bacio morbido sulla guancia, poi mi guarda e ride, allora lo guardo perplessa e lui si spiega: << Hai i baffi di latte e caffè, due occhiaie spaventose, i capelli che da un lato escono tutti sparati dal cappuccio... ma sei sempre bellissima!> >
Lo guardo cercando di sembrare arrabbiata: << E' colpa tua e del tuo essere così irresistibile... non riesco a starti lontana e finisco per dormire solo tre ore, svegliarmi in ritardo e scendere di casa quasi con due scarpe diverse! Ma ti perdono>>
Lui però mi guarda seriamente preoccupato e mi sorride in modo forzato, mi porge il casco e corriamo a scuola, lui torna giusto in tempo per la sua campanella. Mi viene a prendere dopo scuola alla fermata e andiamo a mangiare al mc che fortunatamente non è troppo affollato; scegliamo un tavolo all'angolo, dietro un pannello di legno che separa i vari gruppi di tavoli e di fronte vediamo un gruppo dei suoi compagni di classe, così mi preoccupo perchè non so se vuole che ci vedano insieme, ma lui mi prende fiero la mano e mi guarda mentre io tiro fuori il mc toast, lo vedo cn la coda dell'cchio mentre mi osserva, e dato che ho fatto un disastro con il formaggio, mi giro per dirgli qualcosa, appena lo faccio lui non mi lascia il tempo di fiatare che mi bacia, in modo così intenso da farmi rabbrividire e stranire, in senso positivo!
Quando mi lascia mi dice << Volevo che capissi che non mi vergignerei mai di te, e non stiamo sempre in posti appartati perchè così non ci vedano, ma perchè so che a te non piace la flla di spettatori!>>, io rido sommessamente e lo bacio con uno slancio, lasciandomi avvolgere nel suo abbraccio e mi sento protetta e amata; quel bacio era la mia risposta, come per dire "Non mi importa chi sta intorno, per me ci sei solo tu", ma nell'enfasi lo dico ad alta voce, non mi capita mai di dire cose dirette, in questo modo, e nemmeno così personali o profonde, ma con lui è stato involontario, spontaneo. Lui è sorpreso quanto me, e mi stringe a sè, avvicinandomi con una mano sul sedere e stringendomelo, per dire al mondo "Lei è mia!", e questa sua audacia mi fa venire un brivido lungo la schiena, sento di non voler essere altro che sua.
Mi porta a casa dopo pranzo, e i miei non ci sono, perchè attaccano tutti e due alle 14.30, allora gli dico <> dando per scontato che mi dica di sì, ma mi guarda pensieroso per poi rispondere << No io torno a cas!>> << Perchè?> > << Devi studiare, e devi farlo di pomeriggio e dormire di notte, non voglio andarmene, ma se non lo facessi sarei egoista e in amore non c'è spazio per l'egoismo, io devo saper che stai bene e che dormi e fai una vita normale>>. Penso "Ma a me non importa del sonno, se ci sei tu" e lo dico anche ad alta voce, sorprendendomi ancora una volta di me stessa, così per distrarlo da quel secondo slancio di spontaneità improvvisa lo bacio, con trasporto, con passione, con tutto il mio amore, che sento essere così travolgente, e piano piano mi faccio indietro fino alla porta, la apro, lascio a terra lo zaino (anzi quasi lo lancio!) non staccando mai le mie labbra dalle sue, gli inizio a togliere la felpa e lui fa lo stesso con me.
Ci sediamo sul divano, senza sapere bene cosa fare, ma senza mai staccarci l'uno dall'altra. Ci stendiamo sul divano, piano, senza fretta, ma lui non prova a togliermi la maglia e neanche io a lui, così rimaniamo a baciarci in silenzio su quel divano.
A un certo punto lui dice << Adesso devo andare, anche se non so ancora se ne ho la forza>>
Io lo guardo persa, non voglio lasciarlo andare, così resto a pensare mentre lo guardo mettersi a sedere.
<>, mi guarda, scuote la testa sorridenso e si butta su di me riprendendo a baciarmi. Credo fosse un sì!
Si alza prende il mio e il suo zaino, apre il mio, guarda il diario e mi prende i libri che mi servono, poi prende i suoi e li schiera sul tavolo della cucina, ma io li prendo e li porto nella mia camera, i miei li lancio sul letto, i suoi li poso sulla scrivania.
Lui si siede sulla sedia girevole, io faccio lo stesso ma sulle sue gambe, gli lascio un bacio di incoraggiamento e vado sul letto a studiare. Finisco di studiare matematica e mi avvicino alla scrivania, mentre lui sta scrivendo qualcosa che non sembra collegarsi molto con informatica; gli porto le braccio intorno al collo da dietro e gli lascio un tenero bacio sulla guancia, e noto che il llibro è chiuso, così gli chiedo << Ma non stai studiando?>> << Certo ma io non sto al liceo, ci metto molto meno> >, poi sposta il libro che stava per metà sulle sue gambe, mettendolo stabilmente sulla scrivania, poi si gira con tutta la sedia e mi bacia, afferrandomi il sedere con tutte e due le mani e facendomi avvicinare a lui. Mi siedo sulle sue gambe lasciando però le mie unite, lui ne approfitta mettendomi una mano sotto le ginocchia per prendermi in braccio, lo fa e ci buttiamo sul letto, baciandoci abbracciati teneramente e passionalmente l'uno all'altra. Ho paura di quello che sta per succedere: tutti quei sentimenti così intensi mi stanno travolgendo in così poco tempo da soffocarmi, così mi alzo con la scusa che dobbiamo riprendere a studiare. Apro il libro di italiano, sono stata già interrogata quindi leggo solo l'aromento da studiare e poi lo resto a guardare da dietro, pensando a tutto quello che era successo quel pomeriggio; ci rifletto almeno venti minuti, e nel mio cuore sento di desiderarlo, e non solo con il cuore, ma con tutta me stessa, voglio diventare tutt'uno con lui, finchè non arriviamo a sudare amore da tutti i pori! Mi alzo mettendogli le mani nella camicia e massaggiandolo in modo provocante (o almeno credo); lui lascia andare la testa all'indietro con gli occhi chiusi, così lo bacio, tenendogli il viso tra le mani, lui si alza, si gira verso di me e mi solleva di peso, così io gli avvolgo i fianchi con le mie gambe e lo bacio con trasporto, ma lui si ferma e mi dice <<Non voglio che succeda perchè deve, io voglio te, voglio i tuoi occhi, e fissarli per ore senza dire niente, tenerti la mano, baciarti... e questo mi basta per essere felice. Voglio te, solo te, non vado da nessuna parte senza di te, non devi fare qualcosa di cui pentirti, per paura che me ne andrò; no, io sono qui, ti aspetto, aspetto te!>>.
Con quelle parole mi sentivo ancora più determinata a dargli tutta me stessa, proprio perchè ero io, volevo dirgli "Io voglio te, forse più di quanto tu mi desideri, voglio che diventiamo una cosa sola, voglio darti tutto quello che posso, voglio vivere questo momento solo con te, non voglio nient'altro che te, ora, e quello che dici non fa che rendermi ancora più felice della mia decisione", ma stavolta i miei pensieri non diventano parole, annuisco e lo lascio alzare e riabbottonare la camicia che gli avevo iniziato a togliere. Lo vedo girarsi e andare a sedersi alla scrivania. Apro il libro di storia, ma lo richiudo e vado in bagno; so che mi guarda mentre mi allontano, mentre chiudo la porta, ma non mi vede piangere e guardarmi allo specchio dandomi della patetica e insicura. Mi sfogo, mi sciacquo il viso, mi metto un filo di eyeliner, un pò di correttore, il profumo, mi spalmo la crema, mi sbottono la mia camicetta fino a far intravedere il reggiseno e riapro la porta, lui fa finta di non guardarmi, ma io mi avvicino e inizio a baciargli il collo e mi metto a cavalcioni su di lui. Mi ferma afferrandomi le spalle e rimango spiazzata, ma mi guarda dritto negli occhi, sorride e dice <<Sei bellissima, DIo se non lo sei!>> e riprende a baciarmi con foga, molto più di prima, e mi sbottona la camicetta lanciandola sul pavimento, poi si alza tenendo le mani sotto il mio sedere e ci stendiamo sul letto, io sotto di lui lo guardo e lui guarda me, mentre io gli sbottono la camicia e poi i pantaloni, e glieli scendo con i piedi. Ma suona la porta, nooi sobbalziamo, lui si affretta a rimettere i pantaloni mentre io mi riallaccio il reggiseno e la camicia. Lui va in bagno mentre io vado ad aprire dopo aver controllato se non ci fosse quacosa di sospetto in camera.